«Per noi non è un impegno ma un dono che riceviamo». A dirlo in modo sincero e appassionato è Cristina Tempesti, una dei 500 «adoratori» che a turno coprono l’arco della giornata, 24 ore su 24, della settimana, del mese e dell’anno per non lasciare mai solo il Santissimo Sacramento. Sono passati otto anni dal 25 gennaio 2008 quando nacque l’idea – tra gli ispiratori c’era anche Cristina – di iniziare l’esperienza dell’Adorazione perpetua nel chiesino di San Paolo. Una scommessa si disse da più parti in Diocesi, ma oggi, circa tremila giorni dopo, possiamo parlare di grande intuizione. Tanto che l’iniziativa è stata replicata quattro anni fa anche nel vicariato est, dove Gesù Eucarestia viene vegliato giorno e notte da 300 «adoratori» nella cappella adiacente alla chiesa della Sacra Famiglia.
Questo «dono», come lo definiscono i partecipanti, è reso possibile non solo grazie alle persone provenienti dalle due parrocchie direttamente coinvolte (San Paolo e Sacra Famiglia) ma da fedeli appartenenti a varie comunità pratesi. Prato si è dimostrata terreno fertile per questo tipo di esperienza anche grazie alla presenza pluridecennale dei padri Sacramentini a Sant’Agostino, una congregazione che ha nel proprio carisma appunto la devozione al Santissimo Sacramento.
Per ricordare l’anniversario, i partecipanti all’Adorazione si ritrovano questa domenica, 24 gennaio alle 18, per una messa nella chiesa parrocchiale di San Paolo in via Carissimi. Celebra il sacramentino di Sant’Agostino, padre Giovanni Maniero.